L’alveare è una delle strutture sociali più avanzate in natura, al pari dei formicai. Una società dove ogni individuo ha il suo compito, che porta avanti con dedizione e passione, affinché tutto funzioni perfettamente e la vita della famiglia a cui appartiene prosegua e vada avanti per numerose generazioni. Sapere come funziona un alveare è un’esperienza affascinante, che ci fa capire quanto la natura possa essere perfetta.
Veramente una straordinarietà, soprattutto se pensiamo che tutta questa organizzazione è frutto di un istinto innato, che nei secoli ha portato le api a un livello di efficienza dove tutto è calcolato, pensato con uno scopo ben preciso e ottimizzato per la situazione in cui ci si trova.
Un esempio? Lo sapevate che i favi di un alveare sono di forma esagonale perché l’esagono perfetto è la figura geometrica (a parte il cerchio) dove il rapporto tra perimetro e area è più vantaggioso? Infatti, dato che il favo deve essere costruito con la cera che le stesse api devono produrre, è importante ottenere celle il più grandi possibili, ma che allo stesso tempo non costringano a una super produzione di materiale per crearle. In questo senso, l’esagono è la figura che meglio si adatta a questo scopo!
In questo contesto, il processo con cui le api nascono, crescono e vivono è un’altra incredibile storia di organizzazione, dove si sviluppa anche una vera gerarchia sociale, dove – ovviamente – l’ape regina è in cima alla piramide.
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