Come funziona un alveare: un ciclo di vita delle api

Siamo partiti da una domanda che forse in molti si saranno fatti: chi determina l’ape regina? Il racconto di Giovanni Torri ci ha dimostrato come un alveare sia una struttura sociale organizzata, dove poco (o niente) è lasciato al caso.

Nel momento in cui – per mille motivi – la vecchia ape regina (la “padrona di casa”) abbandona il suo alveare con la sua famiglia, facendo quello che in gergo si chiama “sciamatura”, lascia nello stesso alveare un discreto numero di uova (un’ape regina può deporre circa 2000 uova al giorno).

Nel momento in cui nell’alveare non c’è la regina, le api che non hanno fatto parte della sciamatura sanno per istinto che devono “ricreare” una regina perché altrimenti ci sarebbe morte certa per loro. Le api, infatti, muoiono dopo 30 giorni e senza l’ape regina quindi la famiglia andrebbe a finire perché non ci sarebbe più il ricambio generazionale, dato che la regina è l’unica in grado di deporre le uova.

Per creare una nuova regina, le api scelgono 10-30 uova tra le migliaia che hanno e, prima che diventi larva (cosa che avviene a tre giorni dalla deposizione), iniziano ad alimentarle a pappa reale, e non solo a miele e polline. Quello che determina la classe di un’ape è il cibo che riceve! Quindi se un bruco ha nella sua celletta solo miele e polline diventerà un’operaia, mentre se ha a sua disposizione pappa reale diventerà una regina. Il processo è irreversibile: non si torna indietro! La pappa reale infatti fa sviluppare l’ape in modo maggiore rispetto al semplice miele: per questo motivo l’ape regina è l’unica in grado di deporre le uova e di vivere fino a 5 anni (a differenza delle api operaie che vivono circa 30 giorni nei periodi di maggiore lavoro come la primavera e l’estate). Solo le larve che mangiano pappa reale riescono a sviluppare gli organi atti alla deposizione.

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *